Come vi ho già raccontato nell’ultimo articolo, io e la mia compagna Anna abbiamo trascorso le vacanze pasquali a Matera e in Puglia e questo post è dedicato proprio ai quattro giorni passati nella Puglia Centrale.
Dai vicoli di Bari Vecchia alla Cattedrale di Trani, dal Castello di Monopoli ai trulli di Alberobello, passando per la città del pane Altamura e Polignano a Mare, vi porterò alla scoperta di questa splendida zona. Siete pronte/i? Buona Puglia a tutte/i!
PUGLIA CENTRALE: IL NOSTRO ITINERARIO
- (13/4: partenza da Malpensa e arrivo all’aeroporto di Bari Palese. Notte a Bari)
- (14/4: toccata e fuga ad Altamura e arrivo a Matera)
- (15/4: giornata a Matera)
- 16/4: partenza da Matera, visita ai trulli di Alberobello e arrivo a Monopoli

- 17/4 (Pasqua): giornata a Monopoli
- 18/4: mattinata e pranzo a Trani, pomeriggio a Polignano a Mare, serata nel centro di Bari
- 19/4: giornata a Bari e partenza serale da Bari Palese a Malpensa
PUGLIA, L’ARRIVO: BARI PALESE E ALTAMURA
Possiamo considerare il vero e proprio inizio della nostra vacanza pugliese da quando, lasciata Matera, abbiamo raggiunto i famosi trulli di Alberobello. In realtà, il primo assaggio di Puglia era giunto tra la serata del 13 e la mattina del 14 aprile, prima con l’atterraggio all’aeroporto barese e poi con la visita ad Altamura.
Noleggiata l’auto, pensavamo di dirigerci direttamente in Basilicata ma, incuriositi dalla sua fama, abbiamo deciso di deviare all’ultimo verso Altamura, la città del pane. Non aspettatevi di trovare bancarelle con forme di pane a ogni angolo della città, ma certamente il centro cittadino è carino, caratterizzato da numerosi archi nelle vie laterali.



Quindi abbiamo pranzato in una panetteria e poi… avremmo rivisto la Puglia due giorni più tardi.
PUGLIA, GIORNO 1 E 2: TRULLI DI ALBEROBELLO E MONOPOLI
Dopo due giornate soleggiate a Matera, siamo incappati in una giornata grigia e nuvolosa. La nostra prima meta è stata Alberobello, i cui caratteristici trulli sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 1996.
Rione Monti e i suoi trulli rappresentano qualcosa di unico e incredibile, un vero e proprio gioiello della nostra penisola. Il quartiere è piuttosto piccolo e quindi, foto e varie pause comprese, in circa un’ora avevamo già compiuto un giro completo.
Le vie sono piene di negozietti e, se da un lato danno più colore, dall’altro rendono il luogo un po’ troppo commerciale. Ripeto, i trulli sono spettacolari, ma qualche negozio di souvenir in meno valorizzerebbe ancora di più questo angolo di Puglia.



Divorata una gustosa focaccia barese, siamo saliti nuovamente in auto e abbiamo raggiunto Monopoli, meta delle due nostre notti successive. L’antico borgo è davvero interessante, pieno di locali tipici in cui assaggiare le delizie della zona. Da lì parte una piacevole passeggiata sul lungomare, il cui luogo più importante è il cinquecentesco Castello di Carlo V.
Come nota di margine, vi segnalo che non abbiamo mai visto una tale densità di chiese come a Monopoli.


Purtroppo, nell’arco di poche ore, i minacciosi nuvoloni grigi si sono tramutati in pioggia, costringendoci a casa per buona parte del giorno di Pasqua. Lunedì, fortunatamente, è ritornato il sole e da quel momento il nostro viaggio ha ripreso vigore!
PUGLIA, GIORNO 3: TRANI, POLIGNANO A MARE E CENA A BARI VECCHIA
Lasciata Monopoli dopo una buonissima colazione a base di cappuccio e cornetto alla crema (io) e pasticciotto (Anna), siamo partiti alla volta della bella Trani. In origine avremmo voluto scendere a Ostuni, la “città bianca“, ma il meteo dava ancora pioggia e grigiore verso sud, al contrario del soleggiato nord.
Giunti a Trani, siamo subito rimasti colpiti dalla meravigliosa Cattedrale di san Nicola Pellegrino stagliata sul mare e dal limitrofo castello svevo edificato nel 1233 sotto il dominio di Federico II di Svevia.

Peccato solo che l’interno della cattedrale fosse sotto restauro. Siamo comunque riusciti a visitare la cripta di san Nicola e l’ipogeo di san Leucio, proprio per un pelo. Scesi in cripta verso le 12.15, non sapevamo che la struttura chiudesse alle 12.30 e quindi siamo stati davvero fortunati.
Da lì ci siamo spostati al vicino porticciolo, pieno di locali e tenuto molto bene dall’amministrazione comunale, dove abbiamo mangiato un ottimo panino in un bar, prima di concederci una passeggiata presso la Villa Comunale, uno dei rari esempi di giardino pensile sul mare in Europa.



Wow, che spettacolo! E chi lo sapeva che Trani fosse così bella? In effetti non saremmo più voluti andare via, però eravamo curiosi di visitare anche Polignano a Mare, cittadina il cui nucleo più antico sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico.
Se all’andata abbiamo avuto una fortuna sfacciata con il parcheggio, al ritorno la sorte ci avrebbe girato le spalle, facendoci perdere almeno mezz’ora solo per percorrere i primi duecento metri di strada. Comunque, quando si è rilassati e sereni, questi inconvenienti passano in secondo piano, non andando a intaccare minimamente la piacevolezza della giornata.
Tornando al nostro tour a Polignano, prima abbiamo camminato sul lungomare fino al termine della passeggiata, poi abbiamo girato per il centro e infine ci siamo diretti alla spettacolare spiaggia di Lama Monachile, luogo simbolo del paese.



Rientrati in serata a Bari, abbiamo percorso a piedi corso Cavour, raggiungendo così il centro e i vicoli di Bari Vecchia. Dopo due passi sul lungomare, ci siamo rifocillati con due clamorosi piatti di orecchiette ai frutti di mare al ristorante “La cantina dello zio”, accompagnati da una buona birra Peroni che, pur essendo nata a Vigevano, viene considerata la birra di casa dai baresi.
PUGLIA, GIORNO 4: IN GIRO PER BARI
Abbiamo dedicato l’ultima giornata pugliese completamente a Bari. La mattina, dopo aver restituito l’auto in aeroporto, siamo ritornati nel centro della città grazie al bus navetta e subito ci siamo immersi nell’atmosfera di Bari Vecchia, visitando la Cattedrale di san Sabino (il Duomo barese) e la ben più famosa Basilica di san Nicola, luogo di culto anche per la chiesa ortodossa.
Non a caso, la targa posta sulla statua di san Nicola dinnanzi alla basilica riporta pure una scritta in caratteri cirillici. Costruita tra il 1089 e il 1197, la storia della chiesa è legata alle reliquie del santo che, secondo la tradizione cristiana, sarebbero state trafugate da 62 marinai baresi dalla città di Myra (attuale Turchia).



Giunte in quel di Bari il 9 maggio 1087, il 1° ottobre 1089 furono trasferite definitivamente nella cripta della Basilica per opera di papa Urbano II.
Se in queste zone il turismo religioso va ancora a gonfie vele, non da meno può essere considerato quello di natura enogastronomica. Tra le varie prelibatezze baresi, le orecchiette (qui cucinate in mille modi diversi) la fanno da padrone, risultando forse il “souvenir” più acquistato nelle varie botteghe.
Terminato il tour di Bari Vecchia, ci siamo spostati verso il lungomare, restando seduti su una panca a goderci il sole per una buona mezz’ora. Quindi, dopo una gustosa focaccia barese, abbiamo ripreso a camminare fino a quando non ci siamo imbattuti nella mostra dedicata a Banksy al Teatro Margherita.



Chi dovesse avere letto il mio articolo sul viaggio in Medio Oriente, ricorderà forse che io e l’amico Marcello Vaglia restammo particolarmente colpiti dai graffiti presenti sul “muro della vergogna” a Betlemme, innalzato dal governo israeliano per dividere Israele dalla Palestina. Proprio su quella “barriera di separazione”, così come viene denominata ufficialmente dal governo israeliano, trovano spazio alcune delle opere più celebri di Banksy il quale, tra l’altro, è proprietario del Walled Off Hotel costruito proprio davanti a un tratto della struttura in cemento.

Da allora il suo nome mi è rimasto profondamente impresso nella memoria e quindi, assieme ad Anna, ho colto al volo l’occasione di poterne ammirare nuovamente l’arte. La mostra del Teatro Margherita, dal 2018 riconvertito a museo di arte contemporanea, è risultata molto interessante e piena di spunti su cui riflettere.
“Girl with balloon”, “Love is in the air”, “Monkey Queen” e la banconota falsa da dieci sterline con il volto di Lady Diana sono solo alcune delle riproduzioni da noi viste, oltre al video conclusivo in cui venivano spiegati dettagliatamente alcuni dei momenti salienti delle opere realizzate dal misterioso street artist di Bristol.






Usciti dall’edificio, abbiamo fatto un’altra piacevole passeggiata, compresa un’ultima puntata sul lungomare, prima di sederci a un tavolino all’aperto del bar del mitico Petruzzelli, quarto teatro più grande in Italia nonché tra i simboli cittadini. E… dopo una fantastica crema al caffè, ci siamo diretti un po’ mogi verso la Stazione Centrale, dove un autobus ci ha riaccompagnati all’aeroporto.
CONCLUSIONI
Dopo la sensazionale due giorni a Matera, anche la Puglia Centrale ci ha sorpreso positivamente. Meno famosa rispetto al Salento, ha a sua volta un grande fascino, come testimoniato in pieno da Trani e la sua cattedrale, dai trulli di Alberobello, dal centro storico di Bari e ancora da Monopoli e Polignano a Mare. E poi… quanto si mangia bene da queste parti!
Concludo con un ringraziamento agli amici Giovanni Pellegrino e Mely Lippolis per gli ottimi consigli che ci hanno fornito prima della partenza, decisivi per goderci al meglio questa splendida vacanza nella meravigliosa Puglia.

A chi fosse interessata/o, consiglio di leggere anche l’interessante post sul nostro weekend in Sicilia tra Palermo e Mondello.
Riccardo Tempo
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