La meravigliosa Sardegna è stata la meta del mio recente viaggio estivo assieme ad Anna, la mia compagna, con cui sto condividendo numerose avventure in giro per l’Italia. Durante le due settimane trascorse nell’isola, siamo prima stati nel nuorese e poi nel sassarese, scoprendo luoghi unici in entrambi i casi.
Prima d’ora non avevamo mai visto la Sardegna e in questo nostro esordio ci siamo dunque buttati alla scoperta delle zone più settentrionali. In questo articolo, dopo avervi parlato brevemente del lato organizzativo, mi dedicherò completamente alla prima settimana, mentre più avanti ne pubblicherò un secondo sulle avventure sassaresi. Buona lettura!
ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO IN SARDEGNA: TRAGHETTO O AEREO?
Per raggiungere la Sardegna bisogna scegliere fra traghetto e aereo e noi abbiamo optato per il primo. Perché? Sapendo che ci saremmo dovuti muovere spesso in auto, in questa occasione abbiamo preferito portare il nostro mezzo privato, senza ricorrere al noleggio, come invece avevamo fatto nella vacanza pasquale tra Matera e la Puglia centrale.
Abbiamo così prenotato il traghetto e, per risparmiare un po’, entrambe le volte abbiamo dormito sul ponte e non in una cabina privata. Partiti da Milano, all’andata ci siamo diretti a Livorno (foto sotto), da cui siamo poi ripartiti in direzione Olbia. Non avendo mai visitato la città toscana, ne abbiamo approfittato per compiere un giretto. Al ritorno, invece, da Olbia ci siamo diretti a Genova e da lì in auto a Milano.


Per chi non sia un assiduo frequentatore di traghetti, do qualche avvertenza di base. Ponte significa sia la parte interna sia la parte esterna della nave. Dormendo all’esterno, dovrete ovviamente tenere conto del vento. Non che all’interno vi siano temperature molto più alte, vista la gelida aria condizionata sparata a manetta.
Se possibile, portatevi dietro un materassino gonfiabile, una coperta, un cuscino e magari anche una mascherina per coprirvi gli occhi durante il sonno, visto che le luci restano sempre accese. Altrimenti, se doveste tentare di dormire senza nulla di tutto ciò, preparatevi a una notte da incubo!

SARDEGNA: ITINERARIO DELLA PRIMA SETTIMANA
- 14 agosto 2022: partenza serale in traghetto da Livorno
- 15 agosto 2022: arrivo a Olbia, mattinata in spiaggia a Budoni, arrivo al B&B Santu Paulu Country House
- 16 agosto 2022: spiaggia di Capo Comino, visita al nuraghe San Pietro
- 17 agosto 2022: visita al Monte Ortobene (Statua del Redentore), Nuoro, borgo di Lollove
- 18 agosto 2022: spiaggia di Porto Ainu
- 19 agosto 2022: spiaggia di Berchida, Oasi di Biderosa, cena in agriturismo
- 20 agosto 2022: giro in barca nel Golfo di Orosei con partenza da La Caletta
- 21 agosto 2022: Castello della Fava a Posada, spiaggia di Berchida, Sagra del Maialetto a La Caletta
- 22 agosto 2022: partenza
GIORNO 1: COLAZIONE A OLBIA, SPIAGGIA DI BUDONI, ARRIVO A CASA
Arrivati a Olbia eravamo piuttosto stanchi a causa di una notte quasi insonne, ma la carica di essere finalmente in vacanza ci ha subito rinvigoriti. Nella cittadina situata sulla costa nord orientale della Sardegna, abbiamo prima visitato il centro e poi fatto colazione, prima di ripartire alla volta della nostra meta.
Saremmo ritornati qui anche durante l’ultimo giorno, prima del viaggio di ritorno. Olbia ha un centro piccolo, ma certamente carino e ben curato, con la famosa ruota panoramica sullo sfondo.

Terminata la nostra passeggiata, ci siamo spostati verso Budoni e dopo circa quaranta minuti abbiamo raggiunto la spiaggia della Baia di Budoni, dove ci siamo concessi il primo bagno in assoluto. Quindi, dopo un fugace pranzo presso il bar della spiaggia, in pochi minuti siamo giunti a Santu Paulu, una minuscola frazione di Posada immersa nella campagna, dove siamo stati accolti dalla gentilissima Caterina e dalla sua famiglia.
Sin dall’inizio, al B&B Santu Paulu Country House abbiamo respirato aria di casa e Caterina ci ha fornito consigli fondamentali sui luoghi da visitare, su quali spiagge frequentare e sui ristoranti da scegliere.



GIORNO 2: SPIAGGIA DI CAPO COMINO E NURAGHE SAN PIETRO
Nel primo vero e proprio giorno di assoluto relax, ci siamo dedicati completamente alla spiaggia e al mare e, dopo una buona colazione, ci siamo diretti a Capo Comino, il cui bel lido è tra i più famosi della zona. Qui siamo rimasti per diverse ore, concedendoci diversi bagni e un po’ di tintarella.
Sulla via del ritorno abbiamo deciso di proseguire oltre il nostro alloggio per recarci al nuraghe San Pietro, uno dei monumenti preistorici più importanti della sub regione delle Baronie, sito su un leggero rilievo a pochi metri dal fiume Posada. A poca distanza c’è anche un antico villaggio nuragico, i cui scavi non sono però mai stati conclusi.



Vi segnalo che il posto è aperto dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, che il biglietto costa 4 euro e che dal 1° ottobre al 30 aprile va prenotata la visita (pagina Facebook – Associazione Culturale “Sardus Pater”- Torpè).
GIORNO 3: STATUA DEL REDENTORE, NUORO, LOLLOVE
Pioggerellina e grigiore ci hanno accolti al risveglio della terza giornata ma, fortunatamente, la situazione è migliorata col trascorrere delle ore. Abbiamo così scelto di evitare la spiaggia per concentrarci invece su un tour della zona.
Innanzitutto ci siamo diretti a Nuoro, risalendo in auto fin quasi sulla vetta del Monte Ortobene, dove è posta la Statua del Redentore realizzata da Vincenzo Jerace tra il 1900 e il 1901 in occasione del Giubileo. Questa statua, alta circa sette metri comprendendo il piedistallo, svetta su Nuoro ed è il simbolo più amato dai nuoresi.


Terminata la breve gita collinare, siamo tornati nel capoluogo, rimanendo un po’ delusi dal cattivo stato di diversi edifici in pieno centro e dalla mancanza di particolari attrattive. Siamo comunque passati per curiosità davanti al Museo Deleddiano, dedicato alla grande scrittrice nuorese Grazia Deledda, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926. A tal proposito, durante queste vacanze, Anna ha letto “Canne al vento”, il romanzo più noto dell’autrice sarda.
Da Nuoro, in poco più di venti minuti, abbiamo raggiunto Lollove, minuscolo paesino inserito tra “I Borghi più belli d’Italia”. Caratterizzato da secoli da un numero bassissimo di abitanti, negli ultimi anni è stato rilanciato grazie a fondi comunitari e regionali nonché all’impegno del team della Locanda Lollovers, anima e punto di riferimento del paese. La stessa Deledda ambientò qui il romanzo “La Madre”.



GIORNO 4: TRANQUILLITÀ A PORTO AINU E CENA DI PESCE A LA CALETTA
Tornato a splendere il sole, il quarto giorno ci siamo focalizzati nuovamente sulla spiaggia, precisamente quella di Porto Ainu. Spiaggia piuttosto piccola, presenta comunque un mare di straordinaria bellezza.
Rientrati dopo qualche ora all’ovile, all’ora di cena siamo andati a La Caletta, la località con più vita notturna nei dintorni. Dopo una gustosa cena a base di pesce al ristorante La Luna, abbiamo girato tra le bancarelle del centro, curiosando anche tra i vari negozi. Qui eravamo già stati di sfuggita due sere prima, assistendo agli ultimi istanti di uno spettacolo con Neri Marcorè.

GIORNO 5: SPIAGGIA DI BERCHIDA, OASI DI BIDEROSA E FAVOLOSA CENA IN AGRITURISMO
Berchida e Biderosa sono due posti meravigliosi, incredibilmente incantevoli. Giunti al grande parcheggio di Berchida, siamo entrati in spiaggia dall’ingresso principale e, seguendo i validi consigli di alcuni amici, ci siamo diretti verso destra. Dopo circa 3/400 metri, la folla era ormai diradata e quindi abbiamo potuto stendere i nostri teloni in piena tranquillità.
Qui ci è parso di essere in paradiso e nell’arco di pochi minuti l’avevamo già eletta come nostra spiaggia preferita. Più tardi, nel primo pomeriggio, ci siamo nuovamente incamminati – proseguendo sempre verso destra – fino a raggiungere l’incredibile Oasi di Biderosa dopo una bella passeggiata.






La foresta costiera di Biderosa comprende cinque calette e, costellata da pini d’Aleppo, pini domestici, palme nane, ginepri, sugheri e lecci, si estende per 532 ettari ed è visitabile a numero chiuso. Possono infatti accedervi cento automobili (tariffa intera di 12 euro), 30 moto (6 euro) e 100 biciclette (gratis). Che cosa dirvi ancora se non di passare da lì durante le vostre prossime vacanze?
Abbandonata la vita di mare, ci siamo concentrati sulla cena e… che cena! L’agriturismo Pedras Rujas è stata una scoperta eccellente e, a due passi da casa, vi abbiamo mangiato divinamente. Posteggiata l’auto, siamo stati subito accolti in giardino assieme agli altri commensali e qui abbiamo degustato qualche delizioso assaggio di carne, salumi e formaggio grigliato, il tutto accompagnato dal vino rosso della casa.



Poi, una volta seduti ai tavoli, abbiamo proseguito con gnocchetti sardi al ragù di carne e malloreddus al pomodoro come primo, tris di carni con patate al forno come secondo, le tipiche seadas e cheesecake al fico d’india come dolce, e l’immancabile bicchierino di mirto in conclusione. Wow, che magnifica esperienza!
GIORNO 6: IN GIRO PER IL GOLFO DI OROSEI
Sveglia presto, colazione frugale e poi tutti al porto di La Caletta per imbarcarci sulla motonave Imperatrice. Così siamo partiti per una nuova indimenticabile giornata alla volta del Golfo di Orosei.
Oltre ad ammirare lo splendore di queste zone da un osservatorio privilegiato, abbiamo potuto sostare nelle incantevoli spiagge di Cala Mariolu e Cala Luna. C’era in effetti un po’ troppa folla, però abbiamo trovato egualmente l’esperienza soddisfacente.



La nave infine, prima di rientrare, si è spinta fino a Cala Goloritzè per una breve sosta fotografica, dove abbiamo potuto ammirare lo spettacolare arco naturale e la ‘Guglia’, uno spuntone in pietra alto 150 metri. La gita è durata in tutto circa dieci ore, con partenza alle 9 e ritorno alle 19.
GIORNO 7: CASTELLO DELLA FAVA, BIS A BERCHIDA E SAGRA DEL MAIALETTO
Giunti al termine della settimana, ci mancava da vedere solo il Castello della Fava, fortezza medievale posta sulla cima di Posada. Posada, cittadina inserita tra “I Borghi più belli d’Italia”, era già stata meta di un paio di nostre visite serali e subito ne avevamo notato il fascino e la particolarità.
Ora però potevamo ammirarne il capolavoro e, dopo aver risalito il paese a piedi tra stradine e vicoletti, siamo finalmente arrivati all’ingresso del castello, dove abbiamo comprato il biglietto d’ingresso al prezzo di 3 euro.
Entrati dentro, siamo riusciti a salire fin sulla torre, da cui abbiamo goduto di un panorama mozzafiato. Un consiglio: andate lì con le scarpe da ginnastica e non con le infradito, i sandali o con le scarpe con i tacchi. Ciò perché bisogna camminare in parte sul ciottolato e perché sarebbe altrimenti quasi impossibile salire sulla torre e poi ridiscenderne.



Finita la visita, abbiamo sostato presso un bar, riposandoci un attimo davanti a una buona bibita rinfrescante, prima di ripartire alla volta della spiaggia di Berchida. Come non tornare infatti nel nostro luogo preferito?
Ci siamo dunque regalati qualche ora di mare, prima di rientrare all’alloggio. Qui, la nostra padrona di casa Caterina ci ha invitati a partecipare in serata alla “Sagra del Maialetto” a La Caletta, un evento a cui accorrono numerosi partecipanti ogni anno. Così abbiamo concluso lietamente il nostro soggiorno nel nuorese, tra canti e balli tradizionali, buon cibo, vino, mercatini e tanta allegria.
CONCLUSIONE
Come esordio in Sardegna non avremmo potuto aspettarci di meglio! Da Caterina e il suo B&B Santu Paulu Country House, alle splendide spiagge e il mare cristallino, al gustosissimo cibo tipico sardo, alla bellezza e unicità di alcuni luoghi, all’ospitalità della popolazione, io e Anna abbiamo scoperto una realtà piacevole e affascinante, in cui speriamo di ritornare in futuro.
Un ringraziamento speciale va anche ai carissimi amici Marco Cova e Stefania Sicher, a cui dobbiamo la conoscenza di questi incantevoli luoghi.

A breve pubblicherò pure il post sulla seconda settimana, trascorsa nella meravigliosa zona di Stintino. Buona Sardegna a tutte/i!
Leggi infine l’articolo sul nostro weekend a Palermo.
Nota: tutte le foto sono state scattate da Anna Marchesi.