Sole, mare, profumo di salsedine, natura incontaminata… quattro giorni nella magica Liguria ci hanno regalato una ricarica senza eguali, permettendoci di vedere angoli unici e meravigliosi.
Prima di inoltrarci nel racconto, riannodiamo un attimo i fili del discorso. Assieme ad Anna, la mia compagna, sono stato in Liguria dal 3 al 6 marzo 2022 per le vacanze di Carnevale. Abbiamo alloggiato in un grazioso appartamento a Camposoprano, un paesino posto a ridosso della collina di Moneglia.
La gita a Riomaggiore, una delle perle delle Cinque Terre, e la passeggiata da Riva Trigoso a Torre di Punta Baffe sono stati forse i momenti clou del viaggio ma, in realtà, ci porteremo nel cuore tante altre belle cose. E ora… via con l’itinerario!
4 GIORNI IN LIGURIA: IL NOSTRO ITINERARIO
- Giorno 1 (3/3/22): pranzo in una focacceria nel centro di Genova, passeggiata tra i Caruggi, arrivo a Camposoprano e cena a Sestri Levante
- Giorno 2 (4/3/22): Moneglia, Monterosso al Mare (Cinque Terre), cena a Camposoprano
- Giorno 3 (5/3/22): La Spezia, Riomaggiore (Cinque Terre), Manarola (Cinque Terre), cena a Riva Trigoso
- Giorno 4 (6/3/22): colazione a Riva Trigoso davanti al mare, escursione a Torre di Punta Baffe, pomeriggio a Sestri Levante (Baia del Silenzio), cena con gli amici Marcello e Marianna a Graveglia di Carasco
GIORNO 1: PRANZO A GENOVA, ARRIVO A CAMPOSOPRANO E CENETTA A SESTRI LEVANTE
Partiti da Milano a metà mattinata, abbiamo deciso di fermarci a pranzare a Genova di cui, nel corso degli anni, avevo visto solo il celebre Acquario e il Palasport della Fiera viste le diverse gare sui 60 metri indoor disputate in adolescenza, ma mai il centro.
E proprio il centro del capoluogo ligure è stata la nostra prima meta! Dopo aver mangiato due fette di focaccia e passeggiato tra i caratteristici Caruggi, ci siamo spostati nella centralissima piazza De Ferrari, dove siamo subito stati affascinati dalla scenica fontana simbolo cittadino dal 1936.


Non da meno, dalla parte opposta della piazza, ci ha colpito il teatro Carlo Felice, davanti a cui si erge il monumento di un fiero Garibaldi a cavallo. Dopo un buon caffè, rientrando verso l’automobile posteggiata in un parking sotterraneo, siamo passati davanti alla ricostruzione settecentesca della casa di Cristoforo Colombo, lì vissuto probabilmente tra il 1455 e il 1470, e al limitrofo Chiostro di Sant’Andrea, di fianco a Porta Soprana.
Che cosa dire ancora di Genova? L’abbiamo vista solo di sfuggita, ma quell’ora e mezzo ci ha lasciati molto soddisfatti!
Usciti dalla città, ci siamo diretti al nostro alloggio di Camposoprano, passando da Sestri Levante e Riva Trigoso prima di affrontare il passo del Bracco, da me per la prima volta percorso in auto dopo esserci stato in più occasioni in bici da corsa (ecco qui, a proposito, un mio articolo sul Bracco in bicicletta).
Poco prima della fine della salita, abbiamo curvato a destra in direzione Moneglia e qui, circa a metà discesa, abbiamo trovato il nostro appartamentino sulla sinistra, con una bellissima vista che spazia dalle colline al mare.


Infine, dopo un po’ di relax, siamo ritornati a Sestri Levante, dove siamo stati accolti dal gentile staff del ristorante “La Sciamadda dei Vinaccieri Ballerini” per una buona cena a base di pesce.
GIORNO 2: MONEGLIA, MONTEROSSO AL MARE E OTTIMA CENA AL RISTORANTE L’ULIVETO
Venerdì è stato l’unico giorno non soddisfacente dal punto di vista climatico ma, nonostante ciò, non ci siamo arresi e in mattinata siamo scesi a Moneglia, uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Dopo un giro in paese e un buon panino in un bar, abbiamo camminato sul lungomare e poi fatto visita a Torre Villafranca, un’antica fortezza costruita intorno al 1130 dalla Repubblica di Genova, negli ultimi anni rimessa in sicurezza.
Poi siamo partiti alla volta di Monterosso al Mare, primo dei cinque paesi delle Cinque Terre seguendo la rotta da Ovest verso Est. Girando per le vie e sul lungomare, mi sono tornati alla mente alcuni flash del passato, in cui mi sono rivisto lì assieme ai miei genitori. Con loro ero stato in Liguria da bambino ad Alassio e poi un po’ più grandicello a Rapallo e sicuramente visitammo le splendide Cinque Terre in questa seconda occasione.




Vi segnalo la presenza, sulle mura dinnanzi al lungomare, di una tela raffigurante alcuni versi di Eugenio Montale, tratti dalla raccolta “Ossi di seppia”.
Verso metà pomeriggio il pessimo clima ci ha messi in fuga dal celebre borgo e, dopo una sosta a casa, abbiamo avuto la felice intuizione di andare a cena al ristorante L’Uliveto, situato di fronte alla nostra abitazione. Entrando nel locale, mi sono subito ricordato di esserci già stato qualche anno prima, insieme agli amici biker del Team Fondocorsa.


Un piatto di gustosissimi pansotti alla salsa di noci e uno strepitoso coniglio alla ligure hanno allietato la mia serata, mentre Anna si è tuffata su una deliziosa porzione di trofie al pesto. Beh… abbiamo mangiato davvero bene, spendendo una cifra modica.
GIORNO 3: LA SPEZIA, RIOMAGGIORE, MANAROLA E PIZZA A RIVA TRIGOSO
E sabato sole fu! Dopo un giorno piuttosto cupo, finalmente il sole è tornato a splendere, regalandoci qualche ora indimenticabile. Usciti di casa, abbiamo puntato il nostro focus in direzione Riomaggiore, l’ultima propaggine delle Cinque Terre guardando da occidente a oriente.
Prendendo la strada principale, si passa obbligatoriamente da La Spezia e lì ci siamo fermati per circa un’ora, curiosando per il centro cittadino. In particolare abbiamo passeggiato lungo corso Cavour, il viale dello shopping spezzino, raggiungendo i bei Giardini Pubblici del centro storico, in cui campeggia il “Monumento equestre a Giuseppe Garibaldi”, costruito dallo scultore Antonio Garella tra il 1911 e il 1913.


Terminata la nostra breve camminata, siamo ripartiti verso la splendida Riomaggiore, salendo prima e ridiscendendo poi dalla scenica Via Litoranea (o Strada Provinciale delle Cinque Terre, SP370). Posteggiata l’auto a circa 1,5 km dal centro storico, siamo scesi a piedi immersi in un panorama spettacolare, in cui il pittoresco borgo era incastonato tra il luccicante mare e le verdi colline.
Raggiunto il paesino, ci siamo subito fiondati in quell’angolino che si apre sul mare, un vero e proprio patrimonio dell’umanità. Dopo un po’, a malincuore, siamo tornati in paese e stavolta abbiamo pranzato a base di pesce fritto, oltre a una fetta di immancabile focaccia.
Non essendoci informati in anticipo, non sapevamo purtroppo della chiusura della “Via dell’Amore”, una strada lastricata a picco sul mare che congiunge Riomaggiore e Manarola, facente parte del Sentiero Verde Azzurro grazie a cui tutti i borghi delle Cinque Terre sono uniti lungo la linea di costa. Verrà probabilmente riaperta nel 2024.
Un po’ delusi abbiamo allora preso il treno per Manarola e anche qui, ahimè, il tratto di sentiero verso Corniglia era chiuso dopo poche centinaia di metri, costringendoci a ritornare al punto di partenza da un trail secondario che sovrasta l’abitato.
Peccato, ma ben lungi dall’arrenderci, siamo velocemente rientrati in treno a Riomaggiore, dove abbiamo potuto godere l’incantevole tramonto sdraiati sulle rocce a due passi dal mare.




Quindi, una volta in auto, siamo rimasti piacevolmente sorpresi durante la discesa dalla già citata SP370, quando una pittoresca cartolina di La Spezia si è parata davanti ai nostri occhi, prima che le dolci tenebre della notte inghiottissero tutto.
La terza cena si è svolta a Riva Trigoso, meta delle vacanze d’infanzia di Anna, dove abbiamo gustato due ottime pizze al ristorante U Cantu prima di ritornare alla macchina dopo una romantica passeggiata sul lungomare.
GIORNO 4: RIVA, SESTRI, TORRE DI PUNTA BAFFE E CENA CON GLI AMICI
Domenica, ultimo giorno del nostro bel viaggio in Liguria, abbiamo effettuato il check-out alle 9.30. Ci siamo quindi diretti a Riva, dove abbiamo fatto un’ottima colazione presso il Bunker Bar, proprio davanti al mare. Dopo una piacevole passeggiata sulla spiaggia, abbiamo girato per il paese e qui Anna mi ha raccontato qualche aneddoto.
Per me Riva è un posto magico da sempre, ma devo ammettere che è migliorata molto sotto il profilo estetico negli ultimi anni. Vedi per esempio quel bel parchetto? Una volta non esisteva e lì arrivava ancora la zona dei cantieri. Comunque ogni angolo mi fa venire in mente qualcosa di bello, dai giochi con mio fratello Davide, ai miei genitori, i nonni, gli zii e tanto altro ancora. E’ davvero emozionante essere tornata qui con te!
Da parte mia posso confermare che Riva mi sia piaciuta un sacco e, esattamente come Anna era già stata in alcuni dei miei luoghi d’infanzia in mia compagnia (su tutti Bormio e Tavon), finalmente ho ricambiato.



Le sorprese non sono però ancora finite, visto che subito dopo ci siamo messi in marcia verso Torre di Punta Baffe, posteggiando l’auto a poche centinaia di metri di distanza dall’inizio della salita. In circa un’ora abbiamo raggiunto l’antica torre, effettuando una full immersion nella natura come non ci capitava da parecchio tempo.
Entrando nei dettagli dell’itinerario, vi segnalo che solo all’inizio (ancora su asfalto) e alla fine si riscontrano pendenze ripide, mentre la parte centrale è piuttosto semplice. Non solo gli amanti del trekking, ma anche i biker (in particolare gli enduristi) animano questo splendido trail e… non sapete quanta voglia di tornare in mountain bike mi sia venuta!



A proposito di biciclette, terminata la nostra escursione, ci siamo diretti nuovamente a Sestri Levante, in corrispondenza della salita verso San Bernardo, dove abbiamo incontrato gli amici Marianna e Marcello (lo stesso con cui ho visitato in questi anni Medio Oriente, Paesi Bassi, Polonia e Uzbekistan).
Mentre loro terminavano il giro, ci siamo spinti fino all’incantevole Baia del Silenzio, considerata da numerose guide come la spiaggia più bella della Liguria e… prendere qui il sole non ha prezzo!
Quindi abbiamo bevuto una fresca birra con la coppia di amici, prima di andare a cena alla trattoria “La Beppa” a Graveglia di Carasco, le cui buone pietanze hanno decretato la conclusione di questa bella giornata e dell’intera vacanza.
Che cosa dire ancora? La Liguria non finirà mai di sorprenderci e luoghi quali le Cinque Terre e il Golfo del Tigullio sono perle incredibili della nostra splendida nazione.



A proposito di mare e di vacanze, non perdetevi il racconto del nostro weekend ottobrino tra Palermo e Mondello.
Riccardo Tempo