“Oltre il possibile. Un soldato, quattordici vette. La mia vita nella Zona della Morte” è l’emozionante libro scritto da Nimsdai Purja, alpinista nepalese in grado di scalare tutti i quattordici Ottomila in 189 giorni!
Queste pagine vanno però molto al di là rispetto a un mero record poiché raccontano l’incredibile storia di quest’uomo attraverso alcune delle tappe fondamentali della sua vita. Nirmal, ormai conosciuto da tutti come Nimsdai, ci accompagna infatti in questa entusiasmante avventura sin dalla propria infanzia nel villaggio natio di Dana, in Nepal occidentale, posto a diversi giorni di distanza dal monte Dhaulagiri.

NIMSDAI PURJA: DALL’INFANZIA ALLA VITA MILITARE
A quattro anni di età si trasferì a Ramnagar, un villaggio in pianura nella giungla, assieme alla sua famiglia e proprio lì avrebbe sviluppato alcune di quelle caratteristiche fondamentali per la sua crescita.
Fin da piccolo avevo imparato che per me era davvero semplice cavarmela alla grande con il minimo indispensabile, il che potrebbe in un certo modo spiegare come in seguito sia stato capace di passare la maggior parte della mia vita nel caos dei combattimenti o all’interno di una tenda piazzata sul fianco di una montagna.
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Nims, a quei tempi, giocava ancora con gamberi, granchi e insetti in riva al fiume. Presto sarebbe però diventato uomo e, seguendo l’esempio dei fratelli maggiori, avrebbe dato tutto se stesso per entrare a far parte della gloriosa Brigata dei Gurkha nepalesi. I test d’ingresso erano durissimi, ma il ragazzo non si perse d’animo, mettendo ogni stilla d’energia nel proprio progetto.

Dopo sei anni di vita militare tra i Gurkha, superò test ancor più duri ed entrò nelle fila degli Special Boat Services (SBS), corpo d’élite della British Royal Navy, con cui avrebbe combattuto in Afghanistan.
Potete dunque capire come Nims non sia un semplice campione di alpinismo, ma un uomo con una disciplina militare ferrea e tanto coraggio da vendere, come avrebbe poi dimostrato in numerose occasioni, a partire dai salvataggi realizzati su Everest e Kangchenjunga.
INIZIO DELLA CARRIERA DA ALPINISTA
Un bel giorno Nimsdai fu folgorato dalle montagne. Inoltre, sin dall’inizio, volle far sì che i mitici sherpa venissero rivalutati a livello globale per il proprio coraggio e le proprie imprese. Il leggendario Dorje Khatri (nove volte sulla vetta dell’Everest e morto proprio sulla montagna più alta del mondo nel 2014) fu il suo mentore e nel 2012 lo portò a scalare il Lobuche East (6.145 metri). Il nostro eroe aveva allora 29 anni e già in quella occasione comprese di possedere una forza eccezionale per quel tipo di sforzo.
Due anni più tardi, precisamente il 18 maggio 2014, riuscì a conquistare il suo primo Ottomila, il già citato Dhaulagiri (8.167 m), mentre il 13 maggio 2016 avrebbe raggiunto la cima dell’Everest (8.848 m) dopo una serie di avvenimenti pazzeschi.
PROJECT POSSIBLE, QUATTORDICI 8.000 IN 7 MESI
Il focus del libro riguarda “PROJECT POSSIBLE“, ovvero il progetto di scalare i quattordici Ottomila in appena sette mesi. “Project Possible” è stato qualcosa che andava molto oltre una semplice ambizione personale. Ha voluto infatti far riflettere ognuno di noi sulla propria forza di volontà come propellente per raggiungere certi obiettivi senza arrendersi alle prime difficoltà.
Ha voluto inoltre mettere luce sulla figura dei leggendari sherpa nepalesi come mai era stato fatto prima e sensibilizzare la gente sul terribile cambiamento climatico che sta colpendo anche il Nepal.
Per Nims è allora partita una lotta indicibile per procacciarsi gli sponsor della missione nonché una battaglia diplomatica per ottenere dal governo cinese i permessi per scalare lo Shisha Pangma, ultimo degli Ottomila in programma, chiuso per tutto il 2019.

Tra una vicissitudine e l’altra, finalmente “Project Possible” incomincia e il 23 aprile 2019 è in vetta al durissimo Annapurna. Solitamente i migliori alpinisti al mondo non scalano più di due o tre Ottomila all’anno e difatti il record di tempo di scalata di tutte le cime della ZONA DELLA MORTE apparteneva al sudcoreano Kim Chang-ho (morto nel 2018 sul monte Gurja, nei pressi del Dhaulagiri) con sette anni, dieci mesi e sei giorni.
Lui, aiutato dal suo straordinario team di connazionali, ha invece macinato chilometri su chilometri in breve tempo e… il 12 maggio è salito sul Dhaulagiri, il 15 sull’infernale Kangchenjunga, il 22 su Everest e Lhotse, il 24 sul Makalu.
Un mese più tardi ha avuto inizio la fase due e la missione si è spostata dal Nepal al Pakistan. Tra mille colpi di scena legati sia alla sicurezza personale di Nims sia a una caduta quasi letale, il Nanga Parbat viene scalato il 3 luglio. Nell’ordine sarebbero stati poi raggiunti Gasherbrum I (15), Gasherbrum II (18), K2 (24) e Broad Peak (26).
Le sue imprese stavano ormai assurgendo a fama mondiale e finalmente anche altri sponsor iniziarono a contribuire. Inoltre arrivò finalmente il tanto agognato permesso per lo Shisha Pangma, esattamente subito dopo le ascese a Cho Oyu (23 settembre) e Manaslu (27). La vetta tibetana verrà portata a casa il 29 ottobre 2019 e in questo modo Nims concluderà le sue fatiche in appena 189 giorni!
IL LATO UMANO DI “PROJECT POSSIBLE”
La moglie Suchi, i genitori e i fratelli rappresentano una parte fondamentale del libro, così come i suoi compagni di avventura senza i quali sarebbe stato impossibile terminare l’impresa. Emerge inoltre una grandissima umanità da parte dell’autore a ogni pagina e in particolare mi hanno profondamente commosso i terribili fatti dell’ascesa (e soprattutto della discesa) al Kangchenjunga, la terza montagna più alta del pianeta.

Credere sempre in se stessi e in ciò che si fa, lavorando duramente per i propri sogni / obiettivi senza arrendersi facilmente dinnanzi alle difficoltà è il motto di Nims, un vero e proprio eroe dei nostri tempi. Non solo ha contribuito ad abbattere una barriera reputata fino a poco tempo fa invalicabile, ma oggi gli sherpa vengono rispettati molto di più sulla stampa internazionale e le questioni legate a sovraffollamento e inquinamento ad alta quota sono divenute parte integrante della coscienza collettiva nel mondo alpinistico.
CONCLUSIONI
In conclusione, ecco qui le emozioni provate dall’autore dopo la conquista della quattordicesima cima, ossia quella dello Shisha Pangma.
Avevo reso possibile l’impossibile. In lontananza vedevo l’Everest, il luogo dove tutto aveva avuto inizio, e i sentimenti che avevo rinchiuso in me così a lungo sgorgarono all’improvviso: orgoglio, felicità e amore. Pensai a Suchi, ai miei amici e alla mia famiglia. Pensai soprattutto a mia madre e a mio padre. Cominciarono a scendermi alcune lacrime. In un certo senso quella missione era stata un processo di scoperta, non solo delle montagne, ma anche di me stesso.
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PROJECT POSSIBLE: TABELLA DELLE SCALATE SUGLI OTTOMILA
- 23 aprile 2019: ANNAPURNA I (8.091 m) – Nepal
- 12 maggio 2019: DHAULAGIRI I (8.167 m) – Nepal
- 15 maggio 2019: KANGCHENJUNGA (8.586 m) – Nepal
- 22 maggio 2019: EVEREST (8.848 m) – Nepal
- 22 maggio 2019: LHOTSE (8.516 m) – Nepal
- 24 maggio 2019: MAKALU (8.481 m) – Nepal
- 3 luglio 2019: NANGA PARBAT (8.126 m) – Pakistan
- 15 luglio 2019: GASHERBRUM I (8.080 m) – Pakistan
- 18 luglio 2019: GASHERBRUM II (8.035 m) – Pakistan
- 24 luglio 2019: K2 (8.611 m) – Pakistan
- 26 luglio 2019: BROAD PEAK (8.051 m) – Pakistan
- 23 settembre 2019: CHO OYU (8.201 m) – Tibet (Cina)
- 27 settembre 2019: MANASLU (8.156 m) – Nepal
- 29 ottobre 2019: SHISHA PANGMA (8.013 m) – Tibet (Cina)
OLTRE IL POSSIBILE: SCHEDA DEL LIBRO
- Titolo: “Oltre il possibile” (Un soldato, quattordici vette. La mia vita nella zona della morte)
- Autore: Nimsdai Purja
- Editore: Solferino
- Prima edizione: novembre 2020
- Prezzo di copertina: 19 euro
- ISBN: 978-88-282-0558-6
Il titolo originale è “Beyond Possible“. Il libro è stato pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna dall’editore Hodder & Stoughton (Hachette UK Company).

Se foste interessati a saperne qualcosa di più sull’autore, vi consiglio infine di visitare il sito Nimsdai.com.